Anatomia

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Con il trascorrere degli anni, anche la colonna vertebrale subisce gli effetti deleteri dell’invecchiamento. Per quanto riguarda la spina dorsale questo processo degenerativo è chiamato spondilosi ovvero artrosi vertebrale.

Nel tempo i danni causati da traumi e cattive posture, si manifestano con la progressiva perdita di mobilità ed elasticità vertebrale e con patologie come: ernie discali, stenosi spinale, spondilolistesi e compressioni di radici nervose.


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Le vertebre sono le ossa che compongono il rachide. Una vertebra è tipicamente costituita da una parte anteriore detta “corpo vertebrale” o “soma” ed  una parte posteriore chiamata “arco posteriore” o “arco neurale”. La parte superiore ed inferiore del soma è detta “piatto vertebrale”. Le vertebre sono separate tra loro da delle fibrocartilagini di forma discoidale chiamate “dischi intervertebrali”.


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Le curvature della colonna vertebrale, si sviluppano sul piano Sagittale e sono di 2 tipi:

  • Le Lordosi: curve con una convessità anteriore, presenti nel tratto lombare e cervicale
  • Le Cifosi: curve con una convessità posteriore, si trovano in zona toracica e sacrale

La cifosi toracica e quella sacrale, sono definite come curvature primarie in quanto costituiscono la posizione naturale del feto nel grembo materno. Le curvature secondarie compaiono in seguito dopo la nascita. La prima curva lordotica a formarsi è quella cervicale, che si sviluppa quando il bambino piega il collo indietro per sostenere il peso del capo. La curva lombare nasce invece intorno ai 18 mesi di vita, quando il bambino inizia a camminare e ad assumere una postura eretta. La curvatura lombare è in genere più accentuata nelle donne.

Normalmente la colonna vertebrale vista sul piano coronale, ovvero frontalmente, dovrebbe essere diritta. La presenza di curvature laterali sul piano coronale è sempre anomala, ed indica quindi una patologia detta Scoliosi.

Le curvature spinali sono indispensabili per resistere la forza di gravità e mantenere una postura eretta, ma anche per l’equilibrio e la flessibilità nei movimenti.

Le curve spinali possono causare problemi se troppo accentuate, come nel caso delle iper-lordosi ed iper-cifosi, o troppo attenuate, come nelle ipo-lordosi ed ipo-cifosi.

Alcune persone tendono a sviluppare curvature opposte rispetto a quelle fisiologiche, come nel caso della cifosi cervicale,  una condizione frequentemente provocata da traumi o da una flessione cervicale troppo prolungata.

L’alterazione delle curvature spinali fisiologiche comporta un’alterazione della biomeccanica vertebrale che nel tempo provoca danni alle articolazioni ed ai dischi intervertebrali.

Fonti:

  • White AA, Panjabi MM 1990, Clinical biomechanics of the spine , 2nd edn, Lippincott Williams & Wilkins.
  • Nourbaksh MR, Arab AM 2002, ‘Relationship between mechanical factors and the incidence of low back pain’, JOSPT , vol. 32, no.9, pp. 447-460.

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Un articolazione o “giuntura” è  formata da due ossa che vengono in contatto tra loro. Nella colonna vertebrale le articolazioni principali sono le faccette articolari interapofisarie o articolazioni zigoapofisarie. Queste strutture congiungono i processi articolari superiori ed inferiori di due vertebre adiacenti. Le faccette articolari sono articolazioni sinoviali, del tipo “diartrosi”, e come tali sono  caratterizzate dalla presenza di liquido sinoviale. Questa sostanza fluida,  ricca di acido ialuronico, serve a lubrificare le giunture, nutrire le cartilagini ed attutire i traumi.


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La colonna vertebrale, così come ogni altra parte del corpo, può presentare conformazioni atipiche. Esiste infatti un notevole numero di anomalie spinali congenite, ovvero presenti fin dalla nascita. Anche il numero delle vertebre non è sempre uguale, ma può variare dai 32 ai 35 segmenti ossei. Le anomali spinali sono relativamente diffuse e sono spesso localizzate nelle zone di transizione tra diversi tratti della colonna. Nelle lombarizzazioni ad esempio il primo segmento sacrale assume la forma di una vertebra lombare, mentre nelle sacralizzazioni la quinta lombare è fusa con l’osso sacro.


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Il rachide toracico è costituito da 12 vertebre, ha una curvatura cifotica ed è il tratto meno mobile della colonna vertebrale. Le vertebre dorsali hanno una conformazione a cuneo, con un’inclinazione anteriore di circa 5°. Questa forma particolare è responsabile dei 45° di curvatura dorsale. I dischi intervertebrali toracici sono paralleli tra loro e sono più sottili del resto della colonna, per questa ragione sono anche meno suscettibili a sviluppare ernie.

La cifosi dorsale è una curvatura naturale, al contrario della lordosi cervicale e lombare, e tende ad aumentare con l’avanzare dell’età. Questa curva può essere accentuata da patologie come le fratture vertebrali causate dall’osteoporosi, dal morbo di Scheuermann e dall’atrofia della muscolatura spinale.


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Le cinque vertebre lombari, sono le ossa più resistenti di tutto il rachide. I dischi ed i corpi vertebrali lombari sono più larghi e spessi, di modo da poter supportare il tronco e permettere il sollevamento dei pesi. La colonna lombare ha una notevole mobilità nei movimenti di flessione ed in maniera minore, nell’estensione, rotazione e flessione laterale.

In condizioni normali, solo il 18% dei carichi compressivi è supportato dalle faccette articolari lombari, la cui funzione principale è quella di limitare la rotazione e lo scivolamento in avanti delle vertebre. Il resto delle forze compressive è assorbito dai dischi lombari. La pressione all’interno dei dischi lombari varia a seconda delle postura e dei carichi sollevati. La pressione intradiscale si aggira intorno ai 20 kg in posizione sdraiata ed aumenta progressivamente stando in piedi, in posizione seduta ed in particolare nel piegamento in avanti.


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Il tratto cervicale della colonna vertebrale, rappresenta indubbiamente la zona più complessa, ma anche la più vulnerabile dell’intero rachide. Le sette vertebre che costituiscono la cervicale, sono più mobili e più innervate rispetto alle altre, questo sia per garantire una maggiore libertà di movimento del capo, che per coordinare in maniera rapida i riflessi posturali.


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Il bacino, chiamato anche pelvi, è situato nella parte terminale della colonna vertebrale ed è costituito dalle due ossa iliache, dall’osso sacro ed dal coccige. Le ossa iliache sono a loro volta formate da tre ossa fuse insieme durante l’adolescenza: l’ilio, il pube e l’ischio.

I due rami pubici si articolano anteriormente tra loro tramite il disco fibrocartilagineo della sinfisi pubica. Posteriormente le due ossa iliache formano con il sacro un’articolazione sinoviale atipica. Inferiormente ogni osso iliaco possiede un forame, denominato acetabolo, nel quale si articola la testa del femore.


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Per una comprensione più precisa della colonna vertebrale è indispensabile conoscere la terminologia medica che la descrive ed i piani anatomici. Un piano anatomico è definito come una superficie bidimensionale che seziona il corpo. I piani sono stati creati come punto di riferimento per poter meglio studiare le diverse strutture anatomiche. Per convenzione quando si descrive una parte anatomica, il corpo umano è sempre in posizione anatomica, ovvero, in postura eretta, con le braccia lungo i fianchi ed il palmo delle mani ruotato in avanti.


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